Il punto più innovativo della legge è culturale: gli animali vengono riconosciuti come vittime dirette dei reati, non più solo come oggetti della compassione umana. Questo cambia la prospettiva: non si punisce più solo l’offesa al sentimento umano, ma la violenza fatta a un essere senziente. È una differenza sostanziale che avvicina l’Italia ad altri Paesi europei più avanzati in materia. Le pene restano comunque considerate da molti troppo miti, e difficilmente porteranno a condanne reali con detenzione effettiva. L’altra grande novità è il via libera all’affidamento definitivo degli animali sequestrati prima della sentenza. Per chi lavora ogni giorno nei rifugi o nelle strutture di accoglienza, è un passo epocale. Una conquista che pone fine a una situazione assurda e crudele, che negli anni ha lasciato migliaia di animali in sospeso, tra il sequestro e l’oblio. La legge è un primo passo, ma da sola non basta. Lo sottolinea anche la presidente di LNDC, Piera Rosati: “Serve una giustizia che funzioni, e controlli più efficaci”. Perché se le pene aumentano ma nessuno le applica davvero, la legge rischia di restare sulla carta. È l’inizio di un percorso. Ma per una volta, si va nella direzione giusta.
Il vero cambiamento? Il riconoscimento della sofferenza animale
Affidamento immediato: una vittoria di civiltà
Cosa aspettarci adesso: più controlli, più giustizia
最終更新日 30 Maggio 2025 差出人 ロッセラ・ヴィニョーリ
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