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Possiamo tenere una tartaruga di terra in casa? Ecco cosa sapere davvero

Possiamo tenere una tartaruga di terra in casa? Ecco cosa sapere davvero

Adottare una tartaruga è una scelta importante e deve essere fatta con consapevolezza. Possiamo tenere una tartaruga di terra in casa? Di cosa ha veramente bisogno? Occorrono dei documenti? Va in letargo? Rispondiamo a tutte le vostre perplessità in maniera pratica con una guida che copre sia la cura che gli aspetti legali.

Le tartarughe non sono giocattoli: prima informiamoci

Adottare una tartaruga di terra può sembrare semplice, ma la realtà è diversa: si tratta di un animale selvatico, longevo e delicato. Non è un peluche né un accessorio per il terrazzo. Prima di portarne una a casa, dobbiamo fare i conti con regole precise, impegni quotidiani e responsabilità a lungo termine.

Molte specie sono protette dalla legge, quindi non si possono semplicemente acquistare o prelevare in natura. Serve la documentazione CITES, obbligatoria per tutelare animali a rischio estinzione. De plus,, è fondamentale sapere quale specie stiamo adottando, perché ogni tartaruga ha esigenze diverse in fatto di alimentazione, habitat e clima.

Adottare una tartaruga è una scelta importante e deve essere fatta con consapevolezza. E ricordate che esistono altre specie come la Tartaruga Caretta Caretta a rischio estinzione che non possono assolutamente essere prese, mentre si possono tenere le tartarughe acquatiche.

Tenere una tartaruga in casa: quando è davvero possibile

In teoria sì, possiamo ospitare una tartaruga di terra anche in casa. Mais, dans la pratique, vous avez à rispettare una serie di condizioni ambientali très spécifiques.

Niente scatole di cartone o vasi: serve un terrario ampio, ben ventilato e riscaldato, che simuli al meglio l’ambiente naturale.

Queste sono le condizioni minime da garantire alla nostra amica:

  • Temperatura costante, con zona calda e zona fresca
  • Illuminazione UVB, essenziale per il metabolismo del calcio
  • Substrato naturale, come terra, sabbia e fieno
  • Spazio per muoversi, scavare e nascondersi
  • Trasferimwento all’aperto durante la bella stagione, in un recinto sicuro e soleggiato. Lì potrà vivere in modo più simile alla natura e migliorare la qualità della sua vita
Possiamo tenere una tartaruga di terra in casa? Ecco cosa sapere davvero
Cose da sapere per avere una tartaruga di terra in casa

Cosa mangiano le tartarughe di terra? Attenzione all’alimentazione

Mais cosa mangiano le tartarughe? L’alimentazione è un altro aspetto troppo spesso sottovalutato. Le tartarughe di terra sono erbivore e non devono mai mangiare carne, pain, latticini o cibi da umani.

Una dieta sbilanciata può causare malattie gravi, deformazioni del carapace e carenze nutrizionali. Ecco cosa possiamo offrire:

  • Erbe selvatiche (Pissenlit, piantaggine, trèfle)
  • Les légumes-feuilles (chicorée, radicchio, lattuga romana)
  • Fiori edibili (ibisco, mauve, Géranium)
  • Fruits, ma solo in piccole quantità, come premio
  • L’acqua deve essere sempre disponibile, in una ciotola bassa facilmente accessibile

Ibernazione, vétérinaire, documenti: tutto quello che spesso ignoriamo

Una delle cose più ignorate è il periodo di ibernazione: molte specie europee sono animaux en hibernation nei mesi freddi. Se le teniamo in casa a temperature troppo alte, rischiamo di alterare i loro cicli naturali.

Per l’ibernazione servono condizioni controllate, spesso difficili da garantire in casa senza attrezzature adeguate.

Un altro punto fondamentale: le tartarughe vanno portate regolarmente da un veterinario esperto in animali esotici. Non basta osservare se mangiano o si muovono: molte malattie si manifestano in modo subdolo.

Finalement, è obbligatorio:

  • Registrare la tartaruga presso il CITES
  • Conservare i documenti originali d’acquisto o adozione
  • Comunicare ogni trasferimento, nascita o decesso, in caso contrario, si rischiano sanzioni severe e la confisca dell’animale

Altri animali da compagnia

Voir aussi come curare gli animali domestici in modo sostenibile à la maison.

Dernière mise à jour le 19 Mai 2025 De Rossella Vignoli

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Bonus condizionatore 2025, come risparmiare davvero

Bonus condizionatore 2025, come risparmiare davvero

Jusqu’à 90% di sconto per chi acquista un nuovo apparecchio per raffrescare la casa purché sia di classe A+ e a pompa di calore. Questo prevedono tutti i Bonus condizionatore 2025, che possono arrivare dal 50% par 90% da detrarre in 10 années, a seconda del tipo d’intervento fatto. Ecco la nostra guida su quali incentivi usare e come non sbagliare, per risparmiare e migliorare l’efficienza energetica!

Le detrazioni disponibili: 50%, 65% ou 90%

Anche nel 2025 è possibile accedere a diverse detrazioni fiscali per l’acquisto e l’installazione di condizionatori a basso consumo energetico sia fissi che condizionatori portatili.

Le principali sono:

  • 50%: per interventi di ristrutturazione edilizia o manutenzione straordinaria, con un tetto massimo di spesa di 96.000 euro. Questa detrazione è suddivisa in 10 rate annuali di pari importo
  • 65% se sostituiamo un vecchio impianto con un nuovo sistema a pompa di calore ad alta efficienza, migliorando la classe energetica dell’edificio. Il limite di spesa detraibile è di 46.154 euro, sempre ripartito in 10 années
  • 90% nel caso in cui l’installazione del condizionatore sia parte di un intervento trainante del Superbonus, comme l’isolation thermique o la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale

Requisiti e condizioni per ottenere il bonus

Per usufruire delle detrazioni, è fondamentale rispettare alcune condizioni:

  • Classe energetica: il nuovo condizionatore deve avere una classe energetica A+ o superiore
  • Sostituzione: per l’ecobonus al 65%, è necessario sostituire un impianto esistente con uno più efficiente
  • Documentazione: bisogna conservare le fatture e i bonifici parlanti, che riportino la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario e la partita IVA del fornitore
  • Comunicazione ENEA: per alcune detrazioni, è obbligatorio inviare la comunicazione all’ENEA entro 90 Jours dalla fine dei lavori

Bonus condizionatore 2025, come risparmiare davvero

Bonus mobili: un’opportunità aggiuntiva

Se l’installazione del condizionatore avviene nell’ambito di una ristrutturazione, possiamo accedere anche al Bonus mobili, che prevede una detrazione del 50% su una spesa massima di 5.000 euro per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.

Come procedere per richiedere il Bonus mobili

Ecco i passaggi da seguire:

  • Verificare i requisitle: assicuratevi che l’intervento rientri tra quelli agevolabili e che il condizionatore abbia le caratteristiche richieste
  • Effettuare i pagamentle: utilizzate metodi tracciabili, come il bonifico parlante, per saldare le spese
  • Conservare la documentazione: raccogliete tutte le fatture e i bonifici relativi all’acquisto e all’installazione
  • Comunicare all’ENEA: se previsto, inviate la comunicazione entro 90 giorni dalla fine dei lavori
  • Inserire la detrazione in dichiarazione: riportate l’importo nella dichiarazione dei redditi, suddividendo la detrazione in 10 rate annuali

Le detrazioni principali: comment ils fonctionnent

Dans l' 2025 c’è la possibilità di risparmiare fino al 90% sull’acquisto di un nuovo condizionatore a risparmio energetico, grazie a una serie di bonus fiscali attivi in Italia. Ma non tutti funzionano allo stesso modo, ed è fondamentale sapere qual è quello giusto per ogni situazione.

Le principali detrazioni attivabili sono tre:

  • Bonus Ristrutturazioni al 50%: valido se si fanno lavori di ristrutturazione o manutenzione straordinaria
  • Ecobonus al 65%: attivo quando il condizionatore sostituisce un impianto esistente, migliorando l’efficienza energetica
  • Superbonus al 90%: disponibile solo se l’intervento è collegato a lavori trainanti come il cappotto termico o la sostituzione dell’impianto di riscaldamento

Attention: tutte le detrazioni vanno diluite in 10 anni con quote di pari importo. Non è previsto lo sconto diretto in fattura.

Chi può ottenerlo e cosa serve

Per accedere al bonus, servono requisiti tecnici precisi e una buona dose di burocrazia. Ma una volta capito il meccanismo, il risparmio è garantito.

  • Il condizionatore deve avere una classe energetica A+ o superiore
  • È necessario effettuare un bonifico parlante, specificando la causale, il codice fiscale e la partita IVA dell’installatore
  • Va inviata una comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori per alcuni tipi di bonus, vedremo quali
  • È indispensabile conservare tutta la documentazione: fatture, ricevute e certificazioni

Chi non sostituisce un vecchio impianto non può accedere all’Ecobonus al 65%, ma può comunque beneficiare del 50% o del Bonus Mobili, che vedremo sotto.

Cosa c’entra il Bonus Mobili

In caso di ristrutturazione edilizia, il condizionatore rientra anche nel cosiddetto Bonus Mobili ed Elettrodomestici. In questo caso la detrazione è del 50% su una spesa massima di 5.000 euro, sempre da suddividere in 10 années.

Attention toutefois, non vale se compriamo il condizionatore senza ristrutturare. In quel caso rientriamo solo nel bonus al 50% ou, se rispettiamo i requisiti, dans 65%.

Questo incentivo può essere un’ottima occasione per chi deve rifare casa: climatizzazione e arredi nuovi, con uno sconto fiscale garantito.

Come muoversi per evitare errori

Il consiglio è sempre lo stesso: non improvvisiamo. Prima di comprare, verifichiamo con attenzione che tipo di bonus ci spetta

In base al tipo di lavori che avete deciso di fare, ecco a quali condizioni:

  • se l’impianto attuale viene sostituito si accede al 65%
  • se il pagamento avviene in modo corretto, tramite bonifico fiscale, e quindi non valgono pagamenti con carte dic redito o contanti
  • se tutti i documenti sono in ordine, inclusa la comunicazione ENEA, dove e se prevista

Chi preferisce affidarsi a un tecnico abilitato o a un CAF può evitare errori formali che potrebbero compromettere la detrazione.

Altro sul condizionatore

Se vi interessa il condizionamento ed il raffrescamento ma anche il risparmio energetico della vostra casa, ecco alcuni articoli che vi possono interessare sull’argomento:

Dernière mise à jour le 19 Mai 2025 De Rossella Vignoli

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Quando le formiche girano in tondo: la spirale della morte spiegata bene

spirale della morte delle formiche

Le spirale della morte delle Fourmis è uno di quei fenomeni naturali che ci lascia senza parole. Non si tratta di una leggenda metropolitana, ma di un vero comportamento collettivo che può avere conseguenze fatali.

Alcune formiche legionarie, quando si separano dalla colonia, iniziano a seguire l’una la scia dell’altra, formando un cerchio chiuso. Nessuna sa dove andare, ma tutte seguono l’odore lasciato da chi le precede.

Il risultato? Un vortice ininterrotto che può durare ore, perfino giorni, fino allo sfinimento totale. E non si tratta di pochi esemplari: in certi casi si contano migliaia di formiche che marciano in tondo senza mai fermarsi.

Una trappola dell’intelligenza collettiva

Per comprendere meglio il fenomeno, dobbiamo parlare di intelligenza collettiva. Le formiche non seguono un leader: prendono decisioni in base a segnali chimici e comportamenti degli altri membri del gruppo. Funziona benefinché qualcosa non va storto.

Quando il meccanismo si inceppa – Par exemple, pour la première perdita del legame con la coloniale formiche entrano in modalità automatica. Nessuna di loro “sadi essere in errore, ma tutte finiscono per rafforzare la scia che le sta uccidendo.

Curioso ma tragico, questo comportamento mostra i limiti della cooperazione cieca. Senza un’interruzione esterna, le formiche non riescono a rompere la spirale e vanno incontro a un destino assurdo.

Un fenomeno raro, ma documentato

Anche se la spirale delle formiche è poco comune, è stata osservata e documentata più volte. La descrizione più celebre risale al 1921, quando lo zoologo William Beebe osservò un cerchio di formiche largo 370 mètres: una scena ipnotica, ma anche inquietante. Aujourd'hui, grazie a video virali e documentari scientifici, il fenomeno è diventato più conosciuto e discusso.

Ecco perché è importante non disturbare mai un formicaio, nemmeno per gioco: alterare le tracce di feromoni può confondere gli insetti e innescare comportamenti anomali.

Una lezione che vale anche per noi

Anche se riguarda insetti, questa spirale ci tocca da vicino. Est un metafora potente della società: quando smettiamo di pensare in modo critico e ci limitiamo a seguire la massa, rischiamo di perdere la direzione. Le formiche, con la loro organizzazione perfetta, ci ricordano che ogni sistema ha i suoi punti deboli.

Ecco alcuni spunti per riflettere:

  • L’eccesso di automatismi può portare al blocco.

  • L’assenza di leadership può diventare pericolosa in situazioni critiche.

  • Il comportamento collettivo, se privo di verifica, può diventare autodistruttivo.

Altre curiosità dal mondo animale e vegetale

Dernière mise à jour le 16 Mai 2025 De Rossella Vignoli

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Lo sapevi che il cioccolato più sano è italiano, e arriva dal Piemonte?

gianduiotto

Quando pensiamo al chocolat di alta qualità, spesso ci vengono in mente la Svizzera o il Belgio. Et au lieu, proprio in Piémont, nasce una delle eccellenze italiane più raffinate, sostenibili ed economiche: il Gianduiotto.
Non è solo una questione di gusto: parliamo di un prodotto storico, né à 1806, che ha saputo rinnovarsi puntando su ingredienti semplici e naturali, Quoi cacao e nocciole.

La miscela è geniale nella sua semplicità: meno zucchero, Plus noisettes tonde gentili delle Langhe (IGP), poco beurre de cacao. Il risultato? Un cioccolatino Briquet, riche en Bons gras e naturalmente senza glutine.


Perché il gianduiotto è più sano di molti altri cioccolati in commercio

Rispetto a tante barrette industriali piene di additivi e oli vegetali, le gianduiotto piemontese è una scelta molto più pulita dal punto di vista nutrizionale.
Contiene meno zuccheri aggiunti e, grazie alla nocciola (ricchissima di vitamina E, acidi grassi monoinsaturi e polifenoli), è anche un alleato per il cuore.

De plus,, non tutti sanno che molti produttori piemontesi artigianali hanno scelto di eliminare il latte, rendendolo adatto anche a chi segue unalimentazione vegana.

Riassumendo i benefici principali:

  • Riche en grassi insaturi (noisettes)

  • Naturalmente privo di glutine

  • Pochi zuccheri e niente olio di palma

  • Fonte di antiossidanti naturali


Anche il prezzo gioca a favore della qualità

Un’altra sorpresa? Le prix. Oui, perché rispetto ad altri cioccolati gourmet, il gianduiotto piemontese costa meno.
Lo si trova nelle botteghe artigiane o online a cifre accessibili, soprattutto se acquistato in confezioni da 250 g o più.

Questo è possibile anche grazie a una filiera corta e radicata nel territorio, où produttori locali coltivano nocciole e lavorano il cacao direttamente, senza passaggi intermedi inutili.


Sostenibilità e identità: il cioccolato che parla italiano

Scegliere il gianduiotto non è solo una coccola per il palato: è anche un gesto di consumo consapevole.
Aiutiamo le realtà locali, preserviamo una tradizione che rischia di scomparire sotto la pressione dell’industria globale, e ci regaliamo un alimento sano e autentico.

Molti produttori, De plus,, usano confezioni plastic-free o riciclabili, e puntano su cacao equosolidale. Questo rende il cioccolato piemontese non solo buono da mangiare, ma anche da raccontare.

Consigli e ricette a base di cioccolato

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Dernière mise à jour le 16 Mai 2025 De Rossella Vignoli

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Sai cosa fanno davvero le fragole? Tengono a bada il colesterolo, i picchi di zucchero e molto altro

Sai cosa fanno davvero le fragole?

Le fraises sembrano solo un frutto dolce e leggero, ma in realtà sono un concentrato di benefici per il nostro corpo. Mangiarle regolarmente può aiutarci a ridurre il colesterolo, tenere stabile la glicemia et proteggere il cuore. Tutto questo senza rinunciare al gusto, En effet: sono tra i frutti più amati, anche da chi segue regimi alimentari controllati. La loro forza sta in un mix di vitamine C, antociani et fibres. Ingredienti semplici, ma potentissimi. Scopriamo cosa fanno al nostro corpo questi dolci e golosi frutti rossi.

Cosa fanno le fragole

Costituite al 90% d’acqua, sono frutti leggeri, diuretici e antiossidanti, ma anche disintossicanti grazie a potassio e fibre. Conosciamo meglio i loro effetti sul nostro corpo.

Colesterolo giù, cuore al sicuro

Uno dei superpoteri delle fragole è quello di abbassare il colesterolo LDL, Le « mauvais ». Questo è possibile grazie agli antioxydants naturels e alle fibres solubles che limitano l’assorbimento dei grassi nell’intestino.

Consumandole con costanza, si possono ottenere effetti visibili sulla salute cardiovascolare, soprattutto se le abbiniamo a uno stile di vita equilibrato. Non servono quantità esagerate: 150 g par jour possono già fare la differenza.

Zuccheri sotto controllo (senza rinunciare al dolce)

Nonostante siano dolci al palato, le fragole hanno un indice glicemico molto basso. Non provocano quei picchi di zucchero tipici di altri snack, e sono quindi ottime anche per chi ha problemi di glicemia o vuole prevenire il diabete.

Il merito va alle fibres che rallentano l’assorbimento degli zuccheri e ai Polyphénols, che migliorano la risposta dell’insulina. Se le abbiniamo a una manciata di noci o mandorle, il beneficio si amplifica: il picco glicemico si riduce e ci sentiamo sazi più a lungo.

Quando e come mangiarle per sfruttarle al massimo

Le fragole non sono solo buone, mais aussi versatili. Possiamo mangiarle a colazione, come spuntino, o anche dentro una insalata estiva.

Ecco qualche idea semplice:

  • avec Yaourt grec et graines de clerbois
  • sotto forma di frullati di frutta  con aggiunta di latte vegetale e fiocchi di avena
  • tagliate su una crema di ricotta leggera
  • au naturel, magari con un pizzico di limone

Meglio sceglierle biologiche, di stagione e italiane. Hanno un contenuto più alto di nutrienti e un sapore più intenso. Se le conserviamo in frigo, è bene consumarle entro 2 Jours.

Altro sulle fragole e frutti di bosco

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Dernière mise à jour le 16 Mai 2025 De Rossella Vignoli

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I migliori cibi che fanno bene alla vista

I migliori cibi che fanno bene alla vista

La salute oculare non si basa solo su visite regolari dall’oftalmologo: ciò che mangiamo incide direttamente su retina, cristallino e micro-circolo. Una dieta equilibrata, ricca di verdure a foglia verde, frutta colorata, pesce grasso e cibi integrali, è fondamentale per proteggere la vista e ridurre il rischio di malattie degenerative degli occhi. De plus,, evitate cibi trasformati e ricchi di zuccheri per prevenire problemi metabolici che possono influire negativamente sulla salute oculare. Di seguito trovate un focus Sur cibi che fanno bene alla vista, le loro molecole protettive e le quantità consigliate, con rimandi a studi clinici di riferimento.

Perché l’alimentazione influenza la vista

Retina e macula consumano molto ossigeno; per questo sono vulnerabili a ossidazione e infiammazione.

Antioxydants (vitamines A, C, Et), caroténoïdes (Lutéine, Zéaxanthine) et oméga-3 agiscono come filtri anti-radicali liberi e modulano la risposta infiammatoria, riducendo il rischio di degenerazione maculare senile, cataratta ed occhio secco.

Quali sono i cibi che fanno bene alla vista

Se volete seguire una dieta per la vista, gli alimenti che non devono mai mancare sulla tavola devono avere, ainsi, proprietà antiossidanti come le vitamine A e C, essere ricchi di carotenoidi, cioè quelli colorati di rosso, jaune et orange, e di antociani, ovvero quelli di colore blu e viola, e acidi grassi insaturi. come il pesce e i semi oleosi.

I migliori cibi che fanno bene alla vista

Les légumes-feuilles

Épinards, cavolo riccio) Bette à carde, lattuga romana, mais aussi peperoni gialli e mais dolce, così come il tuorlo d’uovo, contengono tutti elevate quantità di luteina e zeaxantina.

Questi carotenoidi sono presenti nella retina e nella macula, e sono noti per proteggere gli occhi dai danni della luce blu e ridurre il rischio di degenerazione maculare legata all’età e di cataratta.

Frutta e verdura arancione

Tutti alimenti arancioni sono ricchi di beta-carotene, c'est-à-dire carottes, patate dolci, zucca e albicocche, ma anche il fegato, che è una delle fonti più abbondanti di vitamina A, essenziale per la salute della retina e per prevenire la cecità notturna e la secchezza oculare.

Pesci grassi e semi oleosi

I pesci grassi come il Saumon, maquereau, l’aringa, le sardine ed il tonno contengono omega-3 (EPA e DHA) sono fondamentali per la salute della retina e per ridurre l’infiammazione, proteggendo da retinopatie e sindrome dell’occhio secco.

Ma ricordate che noix, semi di lino e di chia sono ricchi di acido alfa-linolenico (ALA), un precursore degli Omega-3 .

Agrumi e frutti di bosco

Comme il sait, le Agrumes, come arance, limoni e pompelmi sono ricchi di vitamina C, un potente antiossidante che riduce il rischio di cataratta e aiuta a mantenere la salute del cristallino.
Ma anche frutta come i Kiwi, le Baiesnbsp;e fraises ne contengono molta.

Fruits secs, semi e olio

Le fruits secs, Quoi amandes, noisettes, noix, ma anche i semi oleosi come i graines de tournesol, le graines de citrouille, e l’olio che se ne ricava, sono pieni di vitamina E, che protegge le cellule della retina dallo stress ossidativo e può rallentare la progressione della degenerazione maculare.

Carne magra, legumi e frutti di mare

Carne magra come i tagli magri di manzo et le Poulet, ma anche i légumineuses (Pois chiches, Lentilles, haricots) hanno alto tenore di zinco, essenziale per il metabolismo della retina e aiuta a prevenire la degenerazione maculare.

Considerate pure i frutti di mare come ostriche e granchi.

Frutta viola o blu

Gli antociani sono pigmenti naturali presenti nei frutti scuri, migliorano la circolazione sanguigna nella retina e proteggono dai danni ossidativi. Ne sono pieni tutti i frutti di tonalità viola, rosso scuro e blu come i mirtillle, le Mûres, le cerises et l’uva nera.

Cereali integrali e noci del Brasile

Le noci del Brasile hanno il tenore più elevato di selenio, che aiuta a combattere lo stress ossidativo, proteggendo il cristallino e riducendo il rischio di cataratta. Ma vanno bene anche il tonno, le sardine ed i grains entiers.

Vino rosso, cioccolato e té verde

I flavonoidi migliorano il micro-circolo oculare e proteggono i capillari della retina. Bevete litri di Thé vert, ricco di catechine antiossidanti, e concedetevi qualche quadratino di chocolat noir par 70% di cacao.
Potete bere in modica quantità anche del buon vino rosso.

Angurie e cetrioli

Per aumentare l’idratazione che previene la secchezza, e mantenere il microfilm lacrimale, consumate molta acqua, infusi e alimenti ricchi d’acqua come cetrioli e angurie.

Tabella riassuntiva dei cibi che fanno bene alla vista

Riassumiamo in una tabella quali alimenti fanno bene alla salute degli occhi.

Alimento Nutriente chiave Beneficio per la vista Studio di riferimento
Épinards, cavolo riccio Luteina e zeaxantina Filtrano la luce blu e riducono la progressione di problemi maculari AREDS2, NEI​, Food Science and Biotechnology
Saumon, maquereau Oméga-3 (DHA/EPA) Mantiene la funzione retinica, allevia occhio secco NEI factsheet, Journal of Clinical Medicine
Carottes, citrouille Beta-carotene (pro-vitamina A) Previene secchezza corneale, cataratta Studio su American Journal of Clinical Nutrition
Bleuets, Cassis Antociani Antioxydants, migliorano micro-circolo oculare Studio su Molecules
Agrumi, Poivrons Vitamine C Rigenera vitamina E e contrasta la cataratta NEI factsheet​, Studio su AJCN
Noix, graines de tournesol Vitamina E e zinco Protegge membrane cellulari della retina AREDS2

Fonti scientifiche

Diversi studi hanno dimostrato che questi nutrienti sono utili per salvaguardare da alcune malattie degenerative della vista come la maculopatia.

In particolare gli studi clinici, chiamati Age-Related Eye Disease Studies (AREDS) Sur 3.600 Patients) e AREDS 2 (Sur 1.940 Patients) hanno notato come alcuni micronutrienti specifici in dosi esatte (15 mg di beta-carotene, 250 mg di vitamina C, 400 IU di vitamina E, (400 IU), 80 mg di zinco, et 2 mg cuivre) potessero ridurre l’evoluzione di questa malattia de l 25%. Mentre l’integrazione con acidi grassi omega 3 non determinava maggiore efficacia:

Altri studi condotti dall’ente americano National Eye Institute hanno evidenziato come gli acidi grassi tipo omega-3 del pesce proteggano da patologie come la retinopatia e la sindrome dell’occhio secco e dal declino cognitivo del cervello:

Mentre altri studi evidenziano il ruolo dei carotenoidi per proteggere dalla cataratta e dalla luce blu dei device elettronici:

Finalement, più studi evidenziano l’effetto protettivo e migliorativo del micro-circolo oculare degli antociani:

Quali sono i nutrienti star della salute oculare

Determinati cibi fanno bene alla salute degli occhi perché contengono sostanze ideali per proteggere la retina, l’attività di lacrimazione, le membrane cellulari ed il loro micro-circolo.

Luteina e zeaxantina: i filtri naturali della macula

Presenti in les légumes-feuilles et tuorlo d’uovo, concentrano il 90% della loro azione protettiva nella macula lutea.

L'étude AREDS2 ha mostrato che 10 mg di luteina e 2 mg di zeaxantina al giorno riducono del 10% il rischio di progressione verso AMD avanzata.

Oméga-3 (DHA/EPA): olio per la retina

Il DHA costituisce il 30% dei fosfolipidi fotorecettoriali. Un RCT 2023 su pazienti con dry eye disease ha registrato un calo del 30% dell’osmolarità lacrimale dopo 12 settimane di integrazione ad alto EPA.

Vitamina A e beta-carotene

Una carenza severa provoca xeroftalmia e cecità notturna, tutt’altro che debellate: 190 milioni di bambini nel mondo sono ancora a rischio. Lo dimostra una review di Harvard​.

FAQ su cibi e salute della vista

Quante porzioni di verdure a foglia verde dovrei mangiare al giorno?

Au moins 2 Portions (equivalenti a circa 150 GR) garantiscono circa 6–8 mg di luteina. Va bene anche integrare con un uovo, poiché copre esattamente il fabbisogno consigliato.

Gli integratori AREDS2 funzionano davvero?

Oui, in soggetti con diagnosi di AMD intermedia le capsule AREDS2 rallentano la progressione verso la forma avanzata di circa il 25 % dans 5 anni.

Il pesce fa bene anche in caso di glaucoma

I dati sono preliminari: studi sperimentali indicano che il DHA riduce l’infiammazione retinica, ma mancano RCT specifici sul glaucoma.

Una dieta vegana copre tutti i nutrienti utili agli occhi?

Può farlo se è curata nei dettagli: Épinards, chou, agrumi e semi oleosi coprono carotenoidi e antiossidanti; per DHA conviene aggiungere algues secche o in capsule.

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Dernière mise à jour le 15 Mai 2025 De Rossella Vignoli

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